«Vous avez bu l'amour et la mort». Il mito di Tristano e Isotta nella rilettura di Bédier e Martin

Maria Sofia Lannutti - Università degli Studi di Pavia, Maria Caraci Vela - Università degli Studi di Pavia

Abstract


I Il Roman de Tristan et Iseut di Joseph Bédier viene studiato in relazione alla visione scientifica e epistemologica dell’autore e al suo antigermanismo. La narrazione attualizza la formularità e la coralità insite nei romanzi medievali, assumendo caratteristiche vicine al simbolismo francese, in particolare alla poesia della clarté di Mallarmé, e in contrasto con la poetica wagneriana dell’oscurità. Ne Le vin herbé Frank Martin intensifica la propensione alla clarté e alla coralità, le implicazioni antiwagneriane proprie del romanzo, componendo, durante il secondo conflitto mondiale, il suo capolavoro, un inno alla consolazione e alla solidarietà.

II L’assunto di questo contributo è di contestualizzare Le vin herbé nel lungo iter creativo di Martin e nella complessa cornice culturale che gli compete, e rivedere l’idea vulgata di una relazione di tipo neoclassico coi grandi modelli musicali e letterari del passato, che tanto affascinavano il compositore. Una relazione che può meglio essere intesa alla luce della particolare inclinazione di Martin ad accostare il passato attraverso una forte mediazione interpretativa del proprio tempo.


Keyword


simbolismo; medioevo; antigermanismo; filologia romanza; Wagner; leitmotiv

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.6.117

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