From Voice to Keyboard. Improvised Techniques in the Renaissance
Abstract
In questo articolo inizio con l’elencare le tecniche per il contrappunto improvvisato che si trovano in diversi trattati del Rinascimento. Molte fra queste sono intese esplicitamente per i pueri cantores nella liturgia, ma altre (come quelle in Lusitano e Sancta Maria) sono chiaramente concepite per la tastiera.
Durante il mio intervento ho dimostrato alcune di queste tecniche con l’aiuto di volontari nel pubblico.
Molte di queste tecniche sono identiche sia cantate, sia suonate (per esempio aggiungere un motivo ripetuto a un cantus firmus, aggiungere due voci in decime parallele e imitazioni in stretto). Il problema che ci sta dinnanzi è se e come queste tecniche sono state trasferite da un ambito all’altro. Gli allievi imparavano prima a cantare? Oppure a suonare? Mi concentrerò sul contrappunto fugato e l’imitazione in stretto, mostrando alcune differenze fra l’improvvisazione vocale e alla tastiera.
Durante il mio intervento ho dimostrato alcune di queste tecniche con l’aiuto di volontari nel pubblico.
Molte di queste tecniche sono identiche sia cantate, sia suonate (per esempio aggiungere un motivo ripetuto a un cantus firmus, aggiungere due voci in decime parallele e imitazioni in stretto). Il problema che ci sta dinnanzi è se e come queste tecniche sono state trasferite da un ambito all’altro. Gli allievi imparavano prima a cantare? Oppure a suonare? Mi concentrerò sul contrappunto fugato e l’imitazione in stretto, mostrando alcune differenze fra l’improvvisazione vocale e alla tastiera.
DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.11.1449
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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