Lettera ai convenuti
Abstract
La tutela dei beni musicali in Italia è evanescente. Si può agire proficuamente con il concorso di Fondazioni e Università, come ha dimostrato anche la Fondazione Accademia di Musica italiana per Organo di Pistoia attivando nel 1996, in accordo con la Regione Toscana, il primo Corso di formazione per schedatori di organi storici. Purtroppo, nonostante numerosi convegni e pubblicazioni abbiano cercato di richiamare l’attenzione del legislatore su un patrimonio di testimonianze unico al mondo – costituito da fondi musicali, manoscritti, archivi, biblioteche, teatri, musei, collezioni pubbliche, raccolte private, tradizioni, strumenti musicali che si datano dal Quattrocento in avanti – nel testo unico, recente e attuale riferimento legislativo per i beni culturali, manca qualunque disposizione per la tutela dei beni musicali, è assente persino un vago ricordo di questo patrimonio. Continuano le esportazioni illecite proprio degli strumenti musicali, che in teoria dovrebbero essere vietate e perseguite; a Cremona non si riesce a realizzare il Centro Nazionale di Restauro degli strumenti musicali (pur essendo già ultimato il recupero funzionale della prestigiosa sede destinata ad ospitarlo). Si augura che l’iniziativa del seminario cremonese possa segnare un’inversione di tendenza nella conservazione dei nostri beni musicali.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.8.759
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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