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[Bio] Giacomo
Baroffio insegna Storia della musica medievale e Storia delle
liturgie presso la Facoltà di Musicologia di Cremona. Dettagli
sulle attività svolte e altri contributi sono accessibili in
rete (http://musicologia.unipv.it/baroffio).
E-mail
baroffio@unipv.it
* La prima e la
seconda serie di Frammenti di ricerche sono apparse
rispettivamente in «Philomusica», IV, 2004-2005, e
V,
2005–2006.
[1] Analisi strutturale in
GIACOMO BAROFFIO – EUN JU KIM, Cantemus Domino Gloriose.
Introduzione al canto gregoriano, Cremona, MusicusKantor, 2003,
p. 46.
[2] Analisi strutturale in
BAROFFIO – KIM, Cantemus Domino, cit., p. 41.
[3] Sp = Spoleto,
Pinacoteca Comunale, Antifonario 1, 144r (S. Eutizio, s. XIV); Rv =
Roma, Biblioteca Vallicelliana, C 13, 269vb (Breviario, S. Eutizio,
s. XII in); Bn = Benevento, Biblioteca Capitolare, 21, 93v
(Antifonario, Benevento, sec. XII-XIII); Pa = Paris,
Bibliothèque Nationale de France, nouv. acq. lat. 1412, 37v
(Antifonario cistercense, Morimondo, sec. XII ex).
[4] VERCELLI, Biblioteca
Capitolare, CLXXXVI, c. 36rv con melodia simile a quella
di Intra 10 e con la medesima articolazione delle frasi
testuali/musicali.
[5] BERLIN,
Staatsbibliothek, Mus. 40608, c. 45v. Edizione in GIULIO
CATTIN, Musica e liturgia a San Marco. Addenda e corrigenda,
4 voll., Venezia, Edizioni Fondazione Levi, 1992, vol. 3, p. 31;
CTr 9, 87 nr. 31b. La melodia di Como è simile a quella di
Venezia dove però l’impianto melodico è scritto una
quinta più in alto a partire da Et cum inducerent. A
Monza (Biblioteca Capitolare, K 11, c. 99r) questo
stesso brano è indicato quale canto Ante ianuas
ecclesiæ. La melodia presenta molti punti di contatto con
quella di Intra con un leggero ampliamento del melisma che conclude
ogni sezione senza però riprendere la sillaba finale. Inoltre
c’è un’articolazione in più: Accepit eum
in ulnas suas - Et benedixit deum et dixit. Questa stessa
articolazione in 7 elementi si trova anche a Brescia (Bologna,
Biblioteca Universitaria, 2748, p. 8). Ad Arezzo (ms Toledo,
Biblioteca Capitolare, 52.11, c. 355v) nel secolo XIII
lo stesso brano, in una redazione testuale differente, è
introdotto dalla rubrica: «Cum autem perventum fuerit ante
atrium ecclesiae ante fores cantetur istae laudes Responsum
accepit Simeon». Questo canto però non precede
l’introito, bensì il responsorio Obtulerunt pro
eo.
[6] Edizione della musica
in GIACOMO BAROFFIO, Tropi e sequenze in Italia; nuove
testimonianze, «Musica e Storia», XI/3, 2003, pp.
445-464: 463. Un melisma che alla fine di una frase musicale
riprende le note dei passaggi precedenti con testo non è raro
nel repertorio dei tropi dei responsori; cfr., ad esempio, il
responsorio mariano O Maria clausa porta con tropo Stella
maris o Maria (forma aa bb cc) in Gorizia, Biblioteca
del Seminario Teologico Centrale, L, 14v (sec. XIV).
[7] Cfr. PIERRE SALMON,
Psautiers abrégés du Moyen Âge, in
Analecta liturgica. Extraits des manuscrits liturgiques de la
Bibliothèque Vaticane. Contribution à l’histoire de
la prière chrétienne, Città del Vaticano,
Biblioteca Apostolica Vaticana, 1974, pp. 67-119 (Studi e Testi,
273).
[8] Il fenomeno non è
circoscritto al cristianesimo e al medioevo. Cfr. una testimonianza
ebraica contemporanea in ALDO SONNINO, Incontrando re David,
prefazione di Eldad Avraham ben Eliau, Firenze, Giuntina,
1997.
[9] Sant’Ambrogio
(TO), Archivio Parrocchiale S. Giovanni Vincenzo, breviario
s.s. Sul breviario ed i suoi contenuti liturgici cfr. GIAN
MARIO PASQUINO, Il breviario di S. Michele della Chiusa (sec.
XIV) e la storia del libro per la preghiera canonica, in
Vita monastica e musica gregoriana. Atti del convegno
(Torino, 3-13 ottobre 1984), Roma, Benedictina Editrice, 1986, pp.
53-74 (Serie monografica di «Benedictina». Sezione
monastica, 4). CLAUDIO BLANDINO AVANZI – GIORGIO NERVO, Un
calendario liturgico clusino del XIV secolo, in Il Millennio
Composito di San Michele della Chiusa. Documenti e studi
interdisciplinari per la conoscenza della vita monastica
clusina, a cura di Italo Ruffino e Maria L. Reviglio della
Veneria, 5 voll., Borgone Susa, Melli, 1995, vol. I, pp. 70-86 (si
tratta in realtà dell’edizione commentata del santorale
del breviario. Inserire a c. 48ra s. Proiectus; a c. 90va s.
Vitalis e s. Valdeburgis. Il 10 febbraio i santi sono Zoticus e
Soteris). FERDINANDO DELL’ORO, Un calendario liturgico del
XV secolo proveniente da San Michele della Chiusa, in Il
Millennio Composito, cit., vol. III, 2000, pp. 137-195 (studio
ed edizione del calendario in Torino, Biblioteca Nazionale
Universitaria, E.VI.39). IDEM, Il «Breviairo-messale
votivo» di San Michele della Chiusa, in Il Millennio
Composito, cit., vol. II, 1998, pp. 83-147 (edizione
dell’Ordo Missae e di alcune messe votive). GIORGIO
NERVO, La liturgia del Corpus Domini nel breviario di
Sant’Ambrogio, in Il Millennio Composito, cit.,
vol. V, 2003, pp. 87-226 (studio ed edizione del testo del
breviario clusino; in appendice ristampa della liturgia dei mss
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 755; Praha,
Strahow; l’ufficio attribuito a s. Tommaso; l’ufficio
di Liegi). BONIFACIO GIACOMO BAROFFIO, Il breviario di San
Michele: prime osservazioni sulla tradizione musicale, in Il
Millennio Composito, vol. I, 1995, pp. 87-99 + esempi musicali
f.t. (con tabelle relative ai responsori dell’avvento, i
versetti antifonici del 25 gennaio, ed alcuni esempi musicali:
canto della Sibilla, la Genealogia di Matteo, tre antifone e un
responsorio tropato dall’ufficio di san Nicola).
[10] La parafrasi
del testo salmico nelle antifone ad esso collegate si ritrova anche
in altre liturgie, ad esempio, per stare in Piemonte,
nell’antifonario d’Ivrea e nell’ufficio ritmico
della Reconditio sanctorum a Tortona. Lo stesso fenomeno
è presente nello psalmista (come a Mantova, Salterio di
S. Tommaso) e in altre liturgie di santi, come nell’ufficio
ritmico di sant’Antonio da Padova. Gli uffici ritmici sono
una miniera in cui si trovano molte composizioni che
s’ispirano al salterio. Cfr., ad esempio, l’intero
ufficio di s. Eleario (AH 13, 119 nr 44); le antifone delle lodi
nelle liturgie dei santi Acazio (AH 5, 92 nr 28), Agostino (AH 13,
58 nr 18), Anna (AH 5, 110 nr 34 in apparato), Bernardo (AH 13, 63
nr 20), Bertrando (AH 13, 71 nr 24), Bonito (AH 13, 82 nr 28), del
Corpus Christi (AH 5, 21 nr. 1; AH 5, 24 nr. 2), della s.
Lancia (AH 5, 36 nr. 7), della Presentazione BVM (AH 5, 69 nr
19).
[11] La melodia
è pubblicata da GIACOMO BAROFFIO – EUN JU KIM,
Reconditio Sanctorum: un inedito ufficio ritmico italiano
(Tortona, Biblioteca Capitolare, B. 178r), in Studies in
medieval Chant and Liturgy in Honour of David Hiley, ed. by
Terence Bailey and László Dobszay, Budapest-Ottawa,
Institute for Musicology-The Institute of Mediaeval Music, 2007,
pp. 29-43: 36 (Musicological Studies, 87)..
[12] JANKA SZENDREI,
Il canto gregoriano tra Italia e Ungheria: un primo
sondaggio, in Antiqua habita consuetudine. Contributi per
una storia della musica liturgica del Patriarcato di Aquileia,
a cura di Lucio Cristante, Atti del colloquio internazionale
(Portogruaro, 20 ottobre 2001), Trieste, Edizioni Università
di Trieste, 2004, pp. 113-126: 119: «La provenienza italiana
di questa serie venne provata da László
Dobszay».
[13] CAO 1591: unico
manoscritto l’antifonario di Ivrea. In Italia
l’antifona si trova anche a BRESCIA, Biblioteca Capitolare,
13, 75r (senza notazione); CIVIDALE, Museo Archivio Nazionale,
XLVII, 110r; FIRENZE, Curia vescovile (Arcivescovado), s.s.,
239v; MANTOVA, Archivio Storico Diocesano, ‘Salterio di S.
Tommaso’, 13r (fonte da cui è stato tratto
l’esempio musicale); TORINO, Biblioteca Nazionale
Universitaria, F.II.20r.
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