Inni in canto fratto in un codice liturgico della Biblioteca del Convento di San Bernardino di Verona
Abstract
Della splendida biblioteca del Convento francescano di San Bernardino di Verona (terminata nel 1503) sono sopravvissuti solo gli affreschi di Domenico Morone, ma si è conservato il corpus di manoscritti liturgici. All’interno di un manoscritto cartaceo contenente un supplemento all’antifonario ed al graduale, datato 1738, si trovano quattro inni in canto fratto, quasi sicuramente composti intorno all’anno di redazione del manoscritto ed appartenenti a formulari di santi o beati della famiglia francescana (Dum tuos omnes canimus triumphos, Praesulis sancti redeunt colenda, Leta devote celebret minorum, Petre sol terris oriens iberis). Una melodia è utilizzata per due testi.
Le melodie, monodiche e per coro maschile, si stendono dal re2 al re3 ed hanno sempre finalis re; due sono in re minore, mentre una è modale (ambiguamente: do bequadro, si bemolle e bequadro).
Lo stile è per lo più sillabico e l’intonazione musicale viene, eccetto in un caso, ripetuta su tutte le strofe del testo.
L’articolazione del tempo è binaria; la notazione utilizza le forme grafiche di: brevis caudata, semibrevis, legature di articolazione, bemolli, bequadri e diesis; le note iniziali e finali hanno forme decorative; sono presenti – come retaggio grafico – ligaturae di due note. Solo l’inno Praesulis utilizza la minima, punti di valore, corona, pausa di semibrevis e presenta un’esplicita indicazione di tempo ternaria.
Benché gli stessi testi siano in altri manoscritti del fondo corredati di intonazione in canto piano, non esistono tra le diverse versioni somiglianze o reminiscenze di alcun genere.
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HTMLDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.5.86
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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