Uno schizzo definitivo per un abbozzo indeterminato. La composizione di Die stille Stadt di Jean Sibelius
Abstract
Gli schizzi tematici per piccole composizioni differiscono sensibilmente da quelli destinati a opere di vaste dimensioni. Scriveva Lewis Lockwood nel 1973 a proposito dello schizzo di Beethoven per Sehnsucht: «L’esordio del Lied, in effetti, sperimentava una formulazione che avrebbe decisamente determinato la forma dell’intera composizione». In maniera analoga, il primo schizzo conosciuto per il Lied di Sibelius Die stille Stadt (Richard Dehmel), Op. 50 No. 5 (1906), introduce un’idea melodica definitiva: il tema strofico variato così come lo si riscontra nell’opera poi pubblicata. Dato che lo schizzo, inoltre, presenta anche il gesto finale della parte vocale, il progetto per la forma del Lied è già incluso. Il confronto con gli altri schizzi del Lied di Sibelius rivela situazioni simili. Gli abbozzi – uno continuativo, uno completo e un frammento – riguardano la parte vocale, quella del pianoforte e la drammaturgia della terza stanza dell’opera di Sibelius. La parte del pianoforte si sviluppa in quattro stadi, di cui l’ultimo resta solo sperimentale. Nella terza stanza, Sibelius aggiunge variazioni alle strutture melodiche, armoniche, e a quelle ritmiche di larga scala. Così, mentre lo schizzo preliminare fornisce a Die stille Stadt un potenziale piano strutturale, continuità, stile e atmosfera del Lied sono definiti negli abbozzi, con riferimento all’idea originaria.
DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.9.944
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
Privacy e cookies