Dai ‘doppi finali’ alle edizioni anastatiche. Alcune considerazioni in merito alla tradizione de L’Orfeo
Abstract
Lo studio si propone anzitutto di fornire una analisi sistematica della genesi de L’Orfeo di Claudio Monteverdi, della storia del suo testo e delle modalità di trasmissione dello stesso, ricostruendo non solo le vicende di testimoni perduti e i legami tra quelli esistenti, ma anche dimostrando le aporie metodologiche presenti nelle moderne edizioni dell’opera, oltre che l’infondatezza di molti miti musicologici legati alla partitura. In particolare si cerca di dimostrare l’insostenibilità dell’ipotesi della presenza di un finale “bacchico” come originariamente musicato da Monteverdi in loco di quello presente nelle stampe Amadino.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.8.694
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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