La Tosca del Met nei cinema italiani. Il pubblico e gli spazi di un genere ibrido

Bianca De Mario -

Abstract


Sin dal suo lancio nel dicembre del 2006, il Live in HD del Metropolitan di New York, ovvero la diffusione in alta definizione via satellite, in diretta o breve differita, di spettacoli d’opera nelle sale cinematografiche di diversi paesi del globo, ha suscitato un acceso dibattito nella musicologia, prevalentemente di matrice anglo-americana. Al centro dell’attenzione vengono poste questioni relative alla produzione, diffusione e soprattutto fruizione di quello che è un prodotto audiovisivo di natura ibrida. In occasione della diffusione della Tosca di Giacomo Puccini nella produzione di David McVicar (2018), è stato distribuito nei cinema italiani un sondaggio sulle abitudini, i gusti e l’approccio del pubblico al video d’opera. Dall’analisi dei dati ricavati e dallo studio topografico e socio-culturale degli ambiti di ricezione, il presente articolo mira non soltanto a tracciare le caratteristiche degli spettatori italiani dell’opera al cinema, ma a comprendere come gli spazi che accolgono un fenomeno di portata globale, contribuiscano a ridefinirlo e ricontestualizzarlo in chiave locale.

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DOI: http://dx.doi.org/10.13132/1826-9001/24.2371

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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