Le meunier, la femme et Saint Denis, ou comment miniaturiser Paris au XIIIe siècle
Abstract
Sebbene il Medioevo sia un periodo caratterizzato dall’interesse verso le summae, anche le forme brevi hanno goduto di una certa fortuna. Per quanto concerne la musica del XIII sec., i mottetti vernacolari, per via del loro monostrofismo e dello stile sillabico, si presentano in modo del tutto diverso rispetto alle forme ‘prolisse’ come l’organum, il conductus e la chanson. Questo contributo è dedicato a uno dei brani più brevi del repertorio, il mottetto Hé! Monnier! (PRETI)OSUS. Si tratta di una composizione caratterizzata da una marcata brevità e dal contrasto fra le due voci: un mugnaio e una donna sono al centro di una scena caratterizzata da un linguaggio osceno, ma il tenor su cui si basa la struttura musicale è tratta da un responsorio per la festa di Saint Denis. L’articolo illustra le funzioni di questa forma breve, contestualizzando questo motetus drammatico all’interno della letteratura e della musica medievale e moderna, sviscerando il meccanismo che lega questa formula folcloristica con il frammento monodico di Saint Denis.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.13132/1826-9001/22.2260
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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