Musica e quadrivio nelle laudes musicae del Quattrocento
Abstract
Nel XV sec., l’encomio della musica (laus musicae) rappresentava una delle rare occasioni in cui i teorici della musica, nei trattati, e i professionisti delle humanae litterae, nelle prolusioni accademiche, potevano esercitarsi su un terreno comune, attingendo da topoi letterari e conoscenze tecniche di origine antica o medievale per definire la propria concezione epistemologica della musica. Di qui la possibilità di saggiare oggi, in sede critica, i rapporti di affinità e differenza tra i due ambiti culturali partendo dall’analisi delle laudes. In questo contributo, si considerano dapprima gli encomi di orientamento più tradizionale, che già mostrano però l’influenza delle discipline di parola (Battista Guarino, Cortesi, Beroaldo, Burzio). In seguito, si analizzano i riflessi sul genere encomiastico di due fenomeni storici: il movimento di riforma dello studio della musica (Sassolo da Prato, Giovanni Gallico, Bartolomé Ramis de Pareja) e il processo di riappropriazione della teoria musicale in lingua greca (Giorgio Valla, Poliziano, Gaffurio).
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.13132/1826-9001/21.2174
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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