Considerazioni intorno al Liber XIIII di Costanzo Antegnati (Venezia 1603) e alle tecniche compositive impiegate nella Missa Borromea, in due mottetti e in una canzon francese
Abstract
Costanzo Antegnati è una figura di primo piano del ‘rinascimento musicale bresciano’. La sua poliedrica attività di organaro, organista, teorico e compositore ha destato a più riprese gli interessi degli studiosi. Le indagini musicologiche hanno tuttavia privalegiato la sua produzione organaria e teorica, a scapito di quella compositiva non strettamente organistica, nonostante questa fosse vissuta dallo stesso Antegnati come esperienza complementare alla sua «principal professione» di costruttore d’organi. Delle raccolte di composizioni pervenuteci, è in particolare il Liber XIIII del 1603 a non aver ricevuto finora adeguate attenzioni, nonostante si distingua all’interno del corpus antegnatiano non solo per l’ampio organico previsto (dodici voci divise in tre cori, coi rispettivi bassi per l’organo), ma anche per i riflessi sulle vicende biografiche dell’artista che vi si possono scorgere. Il presente contributo mira a colmare questa lacuna, offrendo una prima indagine sistematica della raccolta e del suo contenuto. Dopo un inquadramento della silloge policorale sulla base di recenti ricerche d’archivio, verranno analizzate le tecniche compositive impiegate da Antegnati in alcuni brani esemplificativi dell’antologia.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001/15.1813
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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