«Vaghe bellezze»: decorazione e musica in antichi libri e curiosi arredi lignei del primo Cinquecento bresciano
Abstract
L’articolo illustra i documenti esistenti relativi alla musica e alla decorazione in antichi libri a stampa e nella cosiddetta “pittura lignea d’arredo”, dipinta da artisti locali per Brescia e la sua provincia all’inizio del Rinascimento. Alcuni interessanti esemplari presso la Biblioteca Civica Queriniana sono tre trattati musicali con eleganti iniziali xilografiche: la Practica musicae di Franchino Gaffurio (Brescia 1497 1508) e la Musica Plutarchi (Brescia 1507). Strette analogie possono essere individuate con codici liturgici coevi realizzati da “scriptoria” locali come quello del Duomo Vecchio o del convento di San Giuseppe. Inoltre, all’inizio del sedicesimo secolo la decorazione su piccole tavole di legno quadrangolari o rettangolari (“tavolette” o “formelle”) dei soffitti di palazzi quali Palazzo Bona Averoldi o Palazzo Federici a Cemmo di Capo di Ponte riproduce immagini di musicisti e di strumenti musicali. Un simile stile è stato influenzato sia dai manoscritti miniati sia dalle incisioni di Mantegna e della sua scuola. Questa particolare produzione rivela affascinanti sorprese e utili informazioni riguardo le arti applicate nel territorio bresciano durante l’età del Rinascimento.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001/15.1792
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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