Dal dance floor al grande schermo. L’electronic dance music nel cinema di fine millennio
Abstract
Alla fine degli anni Novanta il cinema ha avuto un ruolo significativo nel ‘rimediare’ l’electronic dance music (EDM) impiegandola come risorsa sonora per la costruzione di nuove grammatiche audiovisive. L’articolo offre un quadro esemplificativo di alcune modalità d’impiego cinematografico dell’EDM, attraverso l’analisi di sequenze tratte da Trainspotting, Fight Club, Go e Requiem for a Dream. L’analisi si articola in quattro sezioni, rispettivamente dedicate a mettere in luce: (1) il concorso di procedure compositive dell’EDM, sound design e montaggio video digitale alla realizzazione di accentazioni crossmodali, sullo sfondo di una concezione cinetico-patemica dell’esperienza audiovisiva; (2) l’enfasi sul film come ‘traccia’ audiovisiva da performare, espletata nel parallelo tra filmmaker e disc-jockey; (3) la permeabilità di un dispositivo narrativo filmico come la voce narrante rispetto al modello del master of ceremonies (MC) presente in molte pratiche EDM; (4) la rinegoziazione del pubblico dell’EDM operata dal cinema, che ha ampliato l’orizzonte sostanzialmente sotto-culturale dell’EDM verso un orizzonte mainstream.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.13.1714
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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