Organ Improvisation in 17th-Century Office Liturgy. Contexts, Styles, and Sources
Abstract
Nel suo ruolo generale di abbellimento del culto, la musica organistica ha svolto diverse funzioni pratiche nella liturgia cattolica romana dal tardo quindicesimo sino alla fine del diciottesimo secolo. Ha accompagnato le azioni fisiche del clero; dato l’intonazione per il canto corale, incluso il canto piano; è anche servita come un coro a sé stante, sostituendo o alternandosi con la cappella; ha supportato la musica vocale con il basso seguente e il basso continuo.
Queste incombenze liturgiche hanno fornito i parametri musicali per la musica improvvisata: innanzi tutto quale cantus firmus dovesse essere usato; in quale tipo di forma musicale dovesse risultare; il modo o la tonalità, comprese le diverse trasposizioni possibili; la durata, appropriata al tipo di servizio e alla solennità della festa; l’affetto. Questo articolo presenta una bibliografia annotata dei manuali di canto piano italiani che contengono istruzioni per l’organista improvvisatore
Queste incombenze liturgiche hanno fornito i parametri musicali per la musica improvvisata: innanzi tutto quale cantus firmus dovesse essere usato; in quale tipo di forma musicale dovesse risultare; il modo o la tonalità, comprese le diverse trasposizioni possibili; la durata, appropriata al tipo di servizio e alla solennità della festa; l’affetto. Questo articolo presenta una bibliografia annotata dei manuali di canto piano italiani che contengono istruzioni per l’organista improvvisatore
DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.11.1450
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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