Le frottole di Giacomo Fogliano da Modena

Francesco Saggio - Università degli studi di Pavia - Cremona

Abstract


Nel contesto della stagione frottolistica, la figura di Giacomo Fogliano risulta anomala sotto diversi aspetti. Pur avendo ricoperto il ruolo di organista presso la cattedrale di Modena per quasi tutta la sua vita, si conoscono solo quattro composizioni strumentali e cinque mottetti. La maggior parte della sua produzione musicale consiste in frottole (strambotti, barzellette, ode) che presentano caratteristiche peculiari. Piuttosto della consueta scrittura per canto e strumenti – riservata agli strambotti – Fogliano predilige una testura polivocale, in cui tutte le voci possono intonare il testo poetico. Tale specificità deriva probabilmente dal contatto artistico con Firenze, documentato dalla presenza di suoi brani in codici locali e dall’uso di soggetti musicali tipici della città toscana. L’inclusione nella silloge del Sambonetto suggerisce anche la presenza del compositore presso la città di Siena, dove la fertilità rappresentativa legata all’ambiente dei Rozzi ha favorito l’impiego (e forse la concezione) delle sue frottole in contesti drammatici. Il presente contributo si pone come obiettivo l’analisi delle composizione frottolistiche conosciute, in modo da illustrarne i connotati e valutare la posizione di Fogliano nel panorama musicale del primo Cinquecento.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.10.1144

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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