Raffigurazioni musicali nell’Ipogeo di Crispia Salvia a Lilibeo (Marsala)
Abstract
Gli scavi condotti a Marsala tra il 1993 e il 1997 dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani (Italia) hanno permesso di portare alla luce un importante lembo della necropoli di Lilibeo, in origine occupata come area sepolcrale punica. L’indagine archeologica ha consentito di individuare una camera funeraria che, per il rinvenimento di una lastra fittile nella quale Iulius Demetrius dedicava il suo pensiero alla moglie defunta, è stata denominata «Ipogeo di Crispia Salvia». Le pareti della grande camera di forma trapezoidale sono interamente ricoperte da scene figurate, tra cui spicca una scena con cinque figure maschili danzanti in corteo, incedenti verso destra in direzione di un personaggio femminile posto su un piano leggermente più basso. La figura, resa di profilo seduta su una sedia, è rappresentata nell’atto di suonare un aulos a canne doppie, di cui quella sinistra termina con un padiglione ricurvo. I temi figurativi dell’Ipogeo di Crispia Salvia appartengono ad un comune repertorio che sembrerebbe riferirsi alla beatitudine oltre la morte con il ricongiungimento ideale del mondo terreno con quello ultraterreno. Nella fervida temperie di iniziative a carattere pubblico avviate a Lilibeo tra la fine del II e il III sec. d.C., ben si inserisce un monumento a carattere privato qual è l’Ipogeo di Crispia Salvia, espressione di una committenza provinciale, ma aperta e sensibile alle tendenze artistiche e agli usi funerari di Roma e della stessa Sicilia.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.7.381
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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