Ut musica poesis. Parola poetica e misura musicale nel modello formativo oraziano
Abstract
L’ascendenza eolica arrogatasi da Orazio pone come quesito problematico se la centralità della musica e la sua dichiarata commistione con la parola poetica nella produzione lirica siano solo ripresa letteraria codificata, o testimonino pure la rinnovata emergenza di una pratica esecutiva, di un legame più profondo tra parola e musica. La questione è probabilmente in ultima istanza irresolubile, restano però le tracce di un’attenzione e di una sensibilità assai radicate da parte del poeta nei confronti del mondo musicale e più in generale sonoro. Dove il poeta scongiura ogni incertezza è nella trattazione della scrittura tragica affrontata nella Lettera ai Pisoni: l’Ars poetica, testo capitale per l’estetica occidentale, si occupa direttamente dell’accompagnamento di parola e musica, con un breve excursus organologico e – per così dire – sociologico. La questione del pubblico e della ricezione (riscontri chiarificatori spiccano nella lettera ad Augusto) è infatti sostanziale: musica e poesia, unite nel segno del modus, divengono i cardini di una proposta che è anche auspicio per un’educazione assieme letteraria e civile.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.7.377
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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