Il vangelo secondo Matteo. Pasolini e il sacro: «Crist al mi clama / ma sensa lus»...
Abstract
Nel 1964 Pasolini presenta alla mostra del cinema di Venezia Il Vangelo secondo Matteo. Nell’articolo vengono date dapprima le informazioni fondamentali su come si sia venuta a formare nel regista-scrittore l’idea del film e le ragioni della scelta del soggetto, con descrizioni del processo messo in atto dal suo autore per realizzarlo, e della reazione nei confronti della pellicola da parte del mondo religioso e di quello politicamente impegnato. Si passa quindi ad analizzare il grande interesse, nonostante una confessata scarsa conoscenza tecnica, provato da Pasolini nei confronti del fenomeno musica, basandosi sulle dichiarazioni e gli interventi scritti sull’argomento dallo stesso poeta. Si prosegue poi, essendo questo un tentativo di analisi di un prodotto filmico a partire dall’aspetto sonoro, con una valutazione del posto e dell’importanza della musica e del suono nel suo complesso nel caso di un film come Il Vangelo: per iniziare a comprendere come e quanto ciò che si ascolta dia significato a ciò che si vede e viceversa, sono state scelte due sequenze del film, una più complessa e una più semplice, caratterizzate da un legame imprescindibile tra colonna sonora e colonna visiva.
Keyword
Pasolini; Vangelo; Audiovisivo; Pastiche; Bacalov
Full Text
HTMLDOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.6.103
Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia | Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press
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