Utilizzo dei lembi rivascolarizzati nella chirurgia oncologica ricostruttiva del distretto cervico-cefalico: studio retrospettivo su 171 casi

Federica Mura - Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giulia Bertino - Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Antonio Occhini - Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marco Benazzo - Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Scopo del nostro studio è stato quello di valutare l’incidenza di necrosi dei lembi liberi in 14 anni di attività del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ I.R.C.C.S. Policlinico S. Matteo di Pavia, e di ricercare gli eventuali fattori causali o predisponenti l’insorgenza di questo tipo di complicanza al fine di identificare possibili pazienti a rischio per questo tipo di chirurgia.
E’ stata condotta un’analisi retrospettiva sulle cartelle cliniche dei pazienti affetti fa cancro del distretto cervico-cefalico e sottoposti a chirurgia ricostruttiva con lembi liberi nel periodo compreso tra novembre 1995 ed giugno 2009 presso l’U.O.C. di Otorinolaringoiatria della Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia. Sono stati selezionati 171 pazienti sottoposti a chirurgia oncologica ricostruttiva con lembi liberi (64 lembi di avambraccio radiale; 54 lembi di digiuno; 24 lembi antero-laterale di coscia; 18 lembi di fibula; 5 lembi di cresta iliaca; 4 lembi di retto dell’addome; 1 lembo di gracile e 1 lembo di gran dorsale). L’insorgenza di necrosi totale è stata analizzata e messa in relazione con le caratteristiche cliniche del paziente, della neoplasia e le caratteristiche dell’intervento chirurgico.
La percentuale di necrosi totale è stata del 12.3 % pari a 21 pazienti. La percentuale di necrosi è stata maggiore per il lembo libero di digiuno.
L’analisi di regressione effettuata tra l’evento necrosi e le diverse caratteristiche cliniche del paziente, lo stadio della neoplasia e le caratteristiche dell’intervento non ha messo in evidenza correlazioni statisticamente significative. La riuscita di un intervento di microchirurgia ricostruttiva, in termini di vitalità del lembo, sembra dipendere quindi esclusivamente dall’accuratezza nella tecnica di prelievo e nel confezionamento delle anastomosi. Tuttavia le condizioni generali del paziente possono condizionare la riuscita generale di questo tipo di chirurgia, pertanto nei pazienti ad alto rischio anestesiologico è preferibile effettuare un intervento il più breve e semplice possibile; mentre nei pazienti a basso rischio è preferibile utilizzare un lembo libero, che garantisce risultati funzionali migliori.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.122.510



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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