Chirurgia vitreoretinica della membrana epiretinica idiopatica: variabili prognostiche pre- ed intra-operatorie
Abstract
Scopo: in una popolazione di pazienti operati per membrana epiretinica idiopatica (MER) con tecnica di vitrectomia 25 Gauge valutare le differenze nel risultato finale (acuità visiva, spessore foveale, volume maculare) confrontando la chirurgia della cataratta combinata o differita (sia prima che dopo l’intervento), le differenze nel risultato finale tra i casi in cui è stato utilizzato intra-operatoriamente Brillant Peel (BP) rispetto a quelli in cui è stato utilizzato Triamcinolone Acetonide (TA), e la correlazione tra spessore foveale pre-operatorio e acuità visiva post-operatoria al fine di ottimizzare il momento dell’intervento.
Materiali e metodi: nel periodo Gennaio 2008 - Dicembre 2010 tra i casi osservati presso l’Unità Operativa Semplice di Patologie Vitreo-retiniche della Clinica Oculistica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia sono stati selezionati 71 casi di membrana epiretinica idiopatica che sono stati sottoposti a vitrectomia 25 Gauge e Peeling della membrana limitante interna (MLI). Gli occhi sono stati sottoposti a valutazione pre-operatoria e a controlli post-operatori a 1, 3, 6 e 12 mesi.
Risultati: sono stati suddivisi gli occhi in quattro gruppi: pseudofachici (32.39%), sottoposti ad intervento combinato (facoemulsificazione e vitrectomia) (36.61%), operati di cataratta successivamente alla vitrectomia (19.71%), fachici (11.26%) e confrontati nei diversi tempi del follow-up; dall’analisi statistica non emergono differenze statisticamente significative. In un secondo tempo è stato confrontato l’utilizzo intra-operatorio di Brillant Peel e di Triamcinolone. Entrambi i coloranti hanno consentito un miglioramento statisticamente signi-ficativo (p<0.001) dell’acuità visiva, della riduzione dello spessore foveale e del volume maculare senza che emergessero differenze statisticamente significative tra i gruppi. Infine è stato messo a confronto lo spessore foveale iniziale (ft0) e l’acuità visiva a 6 mesi dall’intervento; mediante le curve ROC si è osservato che il valore di spessore foveale che mostra miglior sensibilità e specificità ai fini dell’ottenimento del miglior risultato chirurgico è stato 443 µm.
Conclusioni: la chirurgia combinata o differita per il trattamento della MER offre buoni risultati funzionali ed anatomici. Questo studio dimostra che non esistono differenze tra la vitrectomia con peeling della MER e della MLI in occhi pseudofachici, in occhi fachici, in caso di intervento combinato o differito. Sebbene non siano emerse differenze statisticamente significative tra BP e TA, in base a questa esperienza, è risultato migliore l’utilizzo del Brillant Peel come colorante in quanto è maneggevole, permette un’ottima visualizzazione della MLI intra-operatoriamente e ha dato in un solo caso effetti tossici nel periodo del follow-up. Infine, da questo lavoro emerge che, per ottenere il miglior risultato in termini di acuità visiva a 6 mesi, è necessario operare la MER a spessore foveale ≤443 µm.
Materiali e metodi: nel periodo Gennaio 2008 - Dicembre 2010 tra i casi osservati presso l’Unità Operativa Semplice di Patologie Vitreo-retiniche della Clinica Oculistica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia sono stati selezionati 71 casi di membrana epiretinica idiopatica che sono stati sottoposti a vitrectomia 25 Gauge e Peeling della membrana limitante interna (MLI). Gli occhi sono stati sottoposti a valutazione pre-operatoria e a controlli post-operatori a 1, 3, 6 e 12 mesi.
Risultati: sono stati suddivisi gli occhi in quattro gruppi: pseudofachici (32.39%), sottoposti ad intervento combinato (facoemulsificazione e vitrectomia) (36.61%), operati di cataratta successivamente alla vitrectomia (19.71%), fachici (11.26%) e confrontati nei diversi tempi del follow-up; dall’analisi statistica non emergono differenze statisticamente significative. In un secondo tempo è stato confrontato l’utilizzo intra-operatorio di Brillant Peel e di Triamcinolone. Entrambi i coloranti hanno consentito un miglioramento statisticamente signi-ficativo (p<0.001) dell’acuità visiva, della riduzione dello spessore foveale e del volume maculare senza che emergessero differenze statisticamente significative tra i gruppi. Infine è stato messo a confronto lo spessore foveale iniziale (ft0) e l’acuità visiva a 6 mesi dall’intervento; mediante le curve ROC si è osservato che il valore di spessore foveale che mostra miglior sensibilità e specificità ai fini dell’ottenimento del miglior risultato chirurgico è stato 443 µm.
Conclusioni: la chirurgia combinata o differita per il trattamento della MER offre buoni risultati funzionali ed anatomici. Questo studio dimostra che non esistono differenze tra la vitrectomia con peeling della MER e della MLI in occhi pseudofachici, in occhi fachici, in caso di intervento combinato o differito. Sebbene non siano emerse differenze statisticamente significative tra BP e TA, in base a questa esperienza, è risultato migliore l’utilizzo del Brillant Peel come colorante in quanto è maneggevole, permette un’ottima visualizzazione della MLI intra-operatoriamente e ha dato in un solo caso effetti tossici nel periodo del follow-up. Infine, da questo lavoro emerge che, per ottenere il miglior risultato in termini di acuità visiva a 6 mesi, è necessario operare la MER a spessore foveale ≤443 µm.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.995
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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