Incontinenza urinaria femminile: necessità riabilitative, valutazione e trattamento
Abstract
Scopo di questo lavoro è analizzare l’attività dell’ambulatorio di Riabilitazione Oncologica e del Pavimento Pelvico dell’U.O. di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’ IRCCS San Matteo di Pavia, e l’aderenza al trattamento delle pazienti ad esso afferenti per incontinenza urinaria (IU). Sono state arruolate, consecutivamente per 4 anni, 59 pazienti di sesso femminile (età media 55.91±14.49 anni, range età 16-79) che presentavano incontinenza urinaria.
Delle 59 pazienti arruolate 43 (72.9%) pazienti hanno portato a termine il PRI/pri. Il 72.73% delle pazienti a cui è stata prescritta la sola terapia domiciliare vengono perse al follow-up. Le 43 pazienti presenti al controllo presentavano alla prima visita un deficit stenico del muscolo pubo-coccigeo ed al termine della fisioterapia un miglioramento significativo di tale valore, la maggior parte delle pazienti (88.4%) presentava inoltre una risoluzione parziale o completa della sintomatologia clinica soggettiva. Esse hanno effettuato un numero medio di sedute pari a: 20.7±17.4 (range 0-40) per la IU da urgenza, 30±16.4 (range 9-60) per la IU da stress e 23.3±15.3 (range 10-40) per la IU mista.
Dato importante emerso da questo lavoro è che l’interruzione del programma riabilitativo e la perdita conseguente al follow-up è significativamente maggiore (50% vs 6.98%) nelle pazienti a cui è stata prescritta solo una fisioterapia domiciliare. Tali pazienti presentano più frequentemente IUU ed un PC test significativamente migliore rispetto alle pazienti a cui viene prescritta una terapia ambulatoriale, tuttavia la loro scarsa adesione ad i controlli proposti, suggerisce la possibilità di far loro eseguire un ciclo di fisioterapia, magari di durata ridotta, per aumentare la compliance al programma riabilitativo.
Delle 59 pazienti arruolate 43 (72.9%) pazienti hanno portato a termine il PRI/pri. Il 72.73% delle pazienti a cui è stata prescritta la sola terapia domiciliare vengono perse al follow-up. Le 43 pazienti presenti al controllo presentavano alla prima visita un deficit stenico del muscolo pubo-coccigeo ed al termine della fisioterapia un miglioramento significativo di tale valore, la maggior parte delle pazienti (88.4%) presentava inoltre una risoluzione parziale o completa della sintomatologia clinica soggettiva. Esse hanno effettuato un numero medio di sedute pari a: 20.7±17.4 (range 0-40) per la IU da urgenza, 30±16.4 (range 9-60) per la IU da stress e 23.3±15.3 (range 10-40) per la IU mista.
Dato importante emerso da questo lavoro è che l’interruzione del programma riabilitativo e la perdita conseguente al follow-up è significativamente maggiore (50% vs 6.98%) nelle pazienti a cui è stata prescritta solo una fisioterapia domiciliare. Tali pazienti presentano più frequentemente IUU ed un PC test significativamente migliore rispetto alle pazienti a cui viene prescritta una terapia ambulatoriale, tuttavia la loro scarsa adesione ad i controlli proposti, suggerisce la possibilità di far loro eseguire un ciclo di fisioterapia, magari di durata ridotta, per aumentare la compliance al programma riabilitativo.
Full Text
PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.863
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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