La sindrome metabolica è un fattore di rischio cardiovascolare anche nell’ipercolesterolemia familiare?
Abstract
Questo studio si è proposto di indagare l’importanza della sindrome metabolica nell’espressione fenotipica dell’ipercolesterolemia familiare eterozigote per quanto riguarda la cardiopatia ischemica clinicamente espressa e le manifestazioni precliniche di malattia aterosclerotica a livello dei distretti carotideo e periferico.
Sono stati studiati 186 pazienti (85 uomini) di età media 54.9 +/- 11.5 anni, affetti da ipercolesterolemia familiare eterozigote definita o probabile secondo i criteri NICE. La sindrome metabolica era presente in 41 soggetti (22%).
Rispetto ai pazienti senza sindrome metabolica, quelli con sindrome metabolica associata mostravano età, BMI, circonferenza addominale, trigliceridemia, glicemia, pressione sistolica e diastolica (p<0.001 per tutte le variabili) significativamente superiori e concentrazioni di C-HDL significativamente inferiori (p<0.001). La prevalenza di cardiopatia ischemica era significativamente superiore nei soggetti con sindrome metabolica (p=0.009 negli uomini e p=0.043 nelle donne); l’analisi stratificata per l’età ha mostrato che tale differenza era significativa solo per i soggetti appartenenti al terzile inferiore di età. Nessuna differenza è stata osservata nella prevalenza di placche carotidee all’esame ultrasonografico e di ABI <0.90 in rapporto alla presenza di sindrome metabolica.
I risultati ottenuti indicano che la sindrome metabolica gioca un ruolo importante nell’estrinsecazione clinica della cardiopatia ischemica nell’ipercolesterolemia familiare eterozigote, anche se già in trattamento con statine, specie nei soggetti più giovani.
Sono stati studiati 186 pazienti (85 uomini) di età media 54.9 +/- 11.5 anni, affetti da ipercolesterolemia familiare eterozigote definita o probabile secondo i criteri NICE. La sindrome metabolica era presente in 41 soggetti (22%).
Rispetto ai pazienti senza sindrome metabolica, quelli con sindrome metabolica associata mostravano età, BMI, circonferenza addominale, trigliceridemia, glicemia, pressione sistolica e diastolica (p<0.001 per tutte le variabili) significativamente superiori e concentrazioni di C-HDL significativamente inferiori (p<0.001). La prevalenza di cardiopatia ischemica era significativamente superiore nei soggetti con sindrome metabolica (p=0.009 negli uomini e p=0.043 nelle donne); l’analisi stratificata per l’età ha mostrato che tale differenza era significativa solo per i soggetti appartenenti al terzile inferiore di età. Nessuna differenza è stata osservata nella prevalenza di placche carotidee all’esame ultrasonografico e di ABI <0.90 in rapporto alla presenza di sindrome metabolica.
I risultati ottenuti indicano che la sindrome metabolica gioca un ruolo importante nell’estrinsecazione clinica della cardiopatia ischemica nell’ipercolesterolemia familiare eterozigote, anche se già in trattamento con statine, specie nei soggetti più giovani.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.858
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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