Studio retrospettivo di 232 pazienti con orticaria cronica: inquadramento clinico-diagnostico
Abstract
L’orticaria cronica è una forma di orticaria che persiste per più di sei settimane. In questo termine vengono incluse l’orticaria fisica, l’orticaria cronica idiopatica e l’orticaria vasculite. L’orticaria fisica rappresenta il 35%, e l’orticaria vasculite rappresenta il 5%; la maggior parte dei casi (60%) non riconosce una causa scatenante evidenziabile ed è tradizionalmente definita idiopatica. Di questa forma circa il 45% è risultata essere autoimmune. Lo scopo dello studio è quello di individuare le migliori procedure clinico-diagnostiche per identificare i meccanismi scatenanti un’orticaria cronica.
Abbiamo sottoposto 232 paziente a test di screening allergologici e ne è emerso che il 45% delle forme di orticaria sono IgE mediate, mentre il restante 55% include le forme di orticaria non IgE mediate.
Nei pazienti affetti da forme non IgE mediate è stata valutata la risposta ad una dieta priva di additivi alimentari per un periodo di due mesi, e sono stati valutati gli esami di screening per l’orticaria.
Ne è emerso che circa il 46% dei pazienti risponde positivamente alla dieta. Dagli esami screening, invece, sono risultati di particolare rilevanza i dati laboratoristici riguardanti l’autoimmunità.
Quindi, i risultati ottenuti indicano che lo screening generale deve essere riservato ad un gruppo selezionato di pazienti, sulla base dei dati clinico-anamnestici e dei risultati ai principali test allergologici. È necessario ricordare l’importanza di una dieta priva di additivi prima di sottoporre i pazienti ad indagini di screening.
Abbiamo sottoposto 232 paziente a test di screening allergologici e ne è emerso che il 45% delle forme di orticaria sono IgE mediate, mentre il restante 55% include le forme di orticaria non IgE mediate.
Nei pazienti affetti da forme non IgE mediate è stata valutata la risposta ad una dieta priva di additivi alimentari per un periodo di due mesi, e sono stati valutati gli esami di screening per l’orticaria.
Ne è emerso che circa il 46% dei pazienti risponde positivamente alla dieta. Dagli esami screening, invece, sono risultati di particolare rilevanza i dati laboratoristici riguardanti l’autoimmunità.
Quindi, i risultati ottenuti indicano che lo screening generale deve essere riservato ad un gruppo selezionato di pazienti, sulla base dei dati clinico-anamnestici e dei risultati ai principali test allergologici. È necessario ricordare l’importanza di una dieta priva di additivi prima di sottoporre i pazienti ad indagini di screening.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.855
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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