Intolleranze alimentari: tra mito e realtà
Abstract
Le intolleranze alimentari si possono definire come reazioni alimentari ritardate, il cui meccanismo non è ancora completamente noto. La diagnosi può essere fatta attraverso diverse metodiche.
Lo scopo del nostro studio è quello di valutare il test Alcat nelle intolleranze alimentari, e l’efficacia della dieta che ne consegue in termini di miglioramento della sintomatologia.
I pazienti testati sono stati suddivisi in due gruppi sulla base della sintomatologia riferita: di tipo gastrointe-stinale o cutanea. Sono stati esclusi pazienti con positività ai test allergologici alimentari, e quelli in trattamento con farmaci che possono alterare il risultato del test (antistaminici, cortisonici sistemici, anticoagulanti).
Una volta ottenuto il referto abbiamo impostato una dieta di eliminazione da seguire per un mese.
Nel primo gruppo, formato da 33 pazienti affetti da disturbi gastrointestinali, il 58% ha riferito un migliora-mento della sintomatologia. Mentre nel secondo gruppo, a cui appartengono 20 pazienti affetti da manifestazioni cutanee, l’86% ha riferito un miglioramento.
Sulla base dei nostri dati preliminari sembra che l’Alcat test abbia una discreta capacità nell’individuare alimenti non tollerati, con la conseguente possibilità di impostare una dieta corretta. Tuttavia, dallo studio non emerge se il miglioramento è stato duraturo, o se i disturbi di cui soffriva il paziente si sono ripresentati.
Lo scopo del nostro studio è quello di valutare il test Alcat nelle intolleranze alimentari, e l’efficacia della dieta che ne consegue in termini di miglioramento della sintomatologia.
I pazienti testati sono stati suddivisi in due gruppi sulla base della sintomatologia riferita: di tipo gastrointe-stinale o cutanea. Sono stati esclusi pazienti con positività ai test allergologici alimentari, e quelli in trattamento con farmaci che possono alterare il risultato del test (antistaminici, cortisonici sistemici, anticoagulanti).
Una volta ottenuto il referto abbiamo impostato una dieta di eliminazione da seguire per un mese.
Nel primo gruppo, formato da 33 pazienti affetti da disturbi gastrointestinali, il 58% ha riferito un migliora-mento della sintomatologia. Mentre nel secondo gruppo, a cui appartengono 20 pazienti affetti da manifestazioni cutanee, l’86% ha riferito un miglioramento.
Sulla base dei nostri dati preliminari sembra che l’Alcat test abbia una discreta capacità nell’individuare alimenti non tollerati, con la conseguente possibilità di impostare una dieta corretta. Tuttavia, dallo studio non emerge se il miglioramento è stato duraturo, o se i disturbi di cui soffriva il paziente si sono ripresentati.
Full Text
PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.854
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
Privacy e cookies