Imparare a scrivere: studio quantitativo in bambini in età scolare

Maurizio Bejor - S.C. Riabilitazione Specialistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Rossella Togni - S.C. Riabilitazione Specialistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Elisabetta De Bernardi - S.C. Riabilitazione Specialistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Ilaria Maria Carlotta Baschenis - U.O.C. Riabilitazione Specialistica, Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS, Salice Terme (PV), Sara Battezzato - U.O.C. Riabilitazione Specialistica, Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS, Salice Terme (PV), Matteo Chiappedi - U.O.C. Riabilitazione Specialistica, Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS, Salice Terme (PV)

Abstract


L’acquisizione di abilità pre-scrittorie, intese come la capacità di imitare lettere, immagini e semplici forme ge-ometriche, rappresenta un’importante tappa nello sviluppo neuromotorio del bambino. L’obiettivo del nostro studio è la validazione di un metodo quantitativo per analizzare il gesto pre-scrittorio, che può essere utilizzato sia a livello diagnostico per individuare traiettorie anomale dell’arto superiore, sia a livello riabilitativo per in-traprendere interventi più mirati. A questo scopo abbiamo reclutato un campione di 226 bambini non patologici (età media 9.1 anni [range: 6.3-11.4 anni]), a cui abbiamo chiesto di percorrere con un mouse senza fili un labi-rinto proiettato di fronte. Mediante l’utilizzo del software di video analisi Dartfish per la rielaborazione delle immagini e di Excel, MedCalc e Statistica 7 per l’analisi statistica, abbiamo calcolato dei valori di normalità inerenti ad escursioni angolari, traiettorie dell’arto, tempi di esecuzione e precisione del gesto. Tali variabili si sono dimostrate non correlate a fattori quali età, sesso, cultura di appartenenza e abilità cognitiva. Pertanto riteniamo che i valori da noi ottenuti siano utilizzabili come riferimento. La metodica ci ha permesso inoltre di studiare le strategie motorie utilizzate a seguito di richieste specifiche, evidenziando che il principale fattore che interviene nel modificare le scelte motorie è l’età. Le differenze rilevate negli schemi motori dei bambini, quando suddivisi in gruppi in base all’età, suggeriscono una maturazione prossimo-distale del controllo motorio: questo è in accordo con altri dati di letteratura. Possiamo quindi concludere che questo tipo di approccio per lo studio del movimento dell’arto superiore in età evolutiva rappresenta una valida alternativa ad altri test, considerando che è non invasiva, economica e facilmente riproducibile.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.849



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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