Analisi dei fattori correlati alla mortalità di una coorte di pazienti con ictus ischemico acuto
Abstract
Obiettivo dello studio. Valutare i fattori associati alla mortalità a breve termine (30 giorni) e a medio-lungo termine (mortalità condizionata a 30 giorni, cioè la mortalità a fine follow-up esclusi i deceduti entro 30 giorni) di una coorte di pazienti affetti da ictus ischemico acuto.
Materiali e metodi. Sono stati inclusi i 331 pazienti con ictus ischemico acuto e residenti nel territorio dell’ASL di Pavia, afferiti alla Stroke Unit tra l’1/10/2004 e il 31/12/2008. Per ogni paziente sono stati valutati fattori di rischio, dati strumentali e di laboratorio, comorbosità e complicanze, terapia, diagnosi patogenetica ed esito cli-nico. Il deficit neurologico è stato misurato con la National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS) e la disabi-lità con la scala di Rankin (mRS). La mortalità è stata ricavata in modo completo dai dati dell’ASL di Pavia.
Risultati. La degenza media è di 12±6 giorni (mediana 12). La mortalità intraospedaliera della coorte è del 7%; entro 30 giorni dall’evento la mortalità è del 10%, a tre mesi del 18% e ad un anno del 27%. Al termine del fol-low-up (30/06/2009) sono deceduti in totale 119 pazienti (36%).
All’analisi univariata sono risultati predittori di mortalità a 30 giorni: età, NIHSS, febbre, presenza di infezione delle vie aeree, sia presente al ricovero sia nosocomiale, l’esser portatori di catetere vescicale, qualunque tipo di fibrillazione atriale (FA) e la patogenesi cardioembolica. La terapia antiaggregante e antiipertensiva alla dimis-sione determinano una riduzione del rischio di morte.
A medio-lungo termine risultano predittori di mortalità: età, durata del ricovero, NIHSS, febbre patogenesi car-dioembolica, infezione delle vie aeree, il maggior grado di disabilità., l’esser portatori di catetere vescicale, avere anamnesi di FA. Antiaggreganti e statine hanno invece valore protettivo.
L’analisi multivariata ha evidenziato come fattori indipendenti del rischio di morte a breve termine età e massi-mo valore di NIHSS. A medio-lungo termine risultano predittori indipendenti di mortalità età, durata del ricove-ro, grado di invalidità alla dimissione ed infezione delle basse vie aeree.
Conclusioni. I fattori che incidono negativamente sulla sopravvivenza a 30 giorni e a medio-lungo termine sono età, NIHSS, anamnesi di FA, infezione delle basse vie aeree, febbre e patogenesi cardioembolica. Antiag-greganti e statine si associano a miglior prognosi.
Materiali e metodi. Sono stati inclusi i 331 pazienti con ictus ischemico acuto e residenti nel territorio dell’ASL di Pavia, afferiti alla Stroke Unit tra l’1/10/2004 e il 31/12/2008. Per ogni paziente sono stati valutati fattori di rischio, dati strumentali e di laboratorio, comorbosità e complicanze, terapia, diagnosi patogenetica ed esito cli-nico. Il deficit neurologico è stato misurato con la National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS) e la disabi-lità con la scala di Rankin (mRS). La mortalità è stata ricavata in modo completo dai dati dell’ASL di Pavia.
Risultati. La degenza media è di 12±6 giorni (mediana 12). La mortalità intraospedaliera della coorte è del 7%; entro 30 giorni dall’evento la mortalità è del 10%, a tre mesi del 18% e ad un anno del 27%. Al termine del fol-low-up (30/06/2009) sono deceduti in totale 119 pazienti (36%).
All’analisi univariata sono risultati predittori di mortalità a 30 giorni: età, NIHSS, febbre, presenza di infezione delle vie aeree, sia presente al ricovero sia nosocomiale, l’esser portatori di catetere vescicale, qualunque tipo di fibrillazione atriale (FA) e la patogenesi cardioembolica. La terapia antiaggregante e antiipertensiva alla dimis-sione determinano una riduzione del rischio di morte.
A medio-lungo termine risultano predittori di mortalità: età, durata del ricovero, NIHSS, febbre patogenesi car-dioembolica, infezione delle vie aeree, il maggior grado di disabilità., l’esser portatori di catetere vescicale, avere anamnesi di FA. Antiaggreganti e statine hanno invece valore protettivo.
L’analisi multivariata ha evidenziato come fattori indipendenti del rischio di morte a breve termine età e massi-mo valore di NIHSS. A medio-lungo termine risultano predittori indipendenti di mortalità età, durata del ricove-ro, grado di invalidità alla dimissione ed infezione delle basse vie aeree.
Conclusioni. I fattori che incidono negativamente sulla sopravvivenza a 30 giorni e a medio-lungo termine sono età, NIHSS, anamnesi di FA, infezione delle basse vie aeree, febbre e patogenesi cardioembolica. Antiag-greganti e statine si associano a miglior prognosi.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.123.599
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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